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Derivazione del periodo di oscillazione e dell'accelerazione gravitazionale

Le ipotesi presentate nella teoria del pendolo semplice: l'equazione differenziale che descrive il moto di un pendolo semplice è presentata nella prima riga della figura 1, dove il secondo principio della dinamica di Newton è applicato a un sistema rotazionale (non trattato nella sezione teorica di questa simulazione). Qui la massa m si annulla, quindi il moto è indipendente dalla massa attaccata.

Per piccoli spostamenti (approssimazione di piccoli angoli) l'equazione può essere ulteriormente semplificata, come presentato nella seconda riga della figura 1, che è l'equazione differenziale di un oscillatore armonico. Con le condizioni limite (spostamento massimo a t=0 e velocità angolare zero a t=0) la soluzione per lo spostamento θ(t) può essere determinata, come nella terza riga della figura 1.

Dalla frequenza, si può calcolare il periodo di oscillazione che può essere usato per determinare l'accelerazione gravitazionale g misurando il periodo di oscillazione (e la lunghezza nota del filo L), come illustrato nell'ultima riga della figura 1.

Derivazione della formula per l'accelerazione. L'equazione 'A' semplifica l'equazione differenziale per il moto del pendolo semplice alla formula che afferma che la derivata parziale del quadrato dell'angolo theta divisa per la derivata parziale del tempo al quadrato più l'accelerazione divisa per la lunghezza per il seno di theta è uguale a zero. L'equazione 'B' semplifica questo per piccoli angoli di spostamento, affermando che la derivata parziale del quadrato dell'angolo theta divisa per la derivata parziale del tempo al quadrato è uguale all'accelerazione divisa per la lunghezza per l'angolo theta, che è l'equazione dell'oscillatore armonico. L'equazione 'C' pone ulteriori limiti, cambiando l'equazione, dove il valore dell'angolo theta nel tempo è uguale al massimo di theta per il coseno della radice quadrata dell'accelerazione per la lunghezza per il tempo. L'equazione finale 'D' introduce l'equazione della frequenza dove il periodo di oscillazione è uguale a 2 volte pi greco per la radice quadrata della lunghezza diviso l'accelerazione. Da questa equazione si ricava l'accelerazione, che è uguale a 4 volte pi greco al quadrato per la lunghezza, divisa per il periodo di oscillazione al quadrato.

Figura 1: Equazioni per le derivazioni del periodo di oscillazione e dell'accelerazione gravitazionale.