Danni al DNA causati dai raggi UV
Le basi puriniche e pirimidiniche degli acidi nucleici assorbono in modo significativo la radiazione ultravioletta. La luce UV può essere classificata in tre gruppi in base alla lunghezza d'onda: UV-A (315-400 nm), UV-B (280-315 nm) e UV-C (280 nm). La radiazione UV caratterizzata dalle lunghezze d'onda maggiori (UV-A e UV-B) determina notevoli impatti sul DNA.
Le due principali lesioni del DNA indotte dalle radiazioni UV-A e UV-B sono la formazione di dimeri di ciclobutano-pirimidina (CPD) e di fotoprodotti 6-4 (6-4PP). Questi si traducono in distorsioni strutturali che, a lungo andare, portano ad arresti della replicazione e rotture del doppio filamento.
Figura 1: i raggi UV inducono la formazione di dimeri di nucleotidi.