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Cromatografia liquida

La cromatografia liquida è un tipo di cromatografia in cui la fase mobile è liquida, mentre la fase stazionaria può essere solida o liquida.

In base all'interazione tra le fasi, che definirà il metodo di separazione del campione, esistono diversi tipi di cromatografia liquida:

Rappresentazione schematica del flusso del campione nella cromatografia liquida. Dalla beuta blu, detta “fase mobile”, una freccia grigia punta verso la casella grigia, detta “pompa”, da cui un'altra freccia punta verso la seconda casella grigia, detta “iniettore”. Da un'altra beuta blu, detta “campione”, una freccia grigia punta verso la stessa casella grigia, detta “iniettore”. La freccia proviene dalla casella degli iniettori verso il cilindro allineato orizzontalmente, denominato “colonna - fase stazionaria”. Dalla colonna, la freccia punta verso un'altra casella grigia denominata “rivelatore”, dalla quale una freccia va a un flacone blu denominato “rifiuti”. Infine, due linee partono dal rivelatore, una verso un'immagine con un cilindro con dei tubi al suo interno, chiamata "sistema di raccolta delle frazioni", e la seconda verso uno schermo di computer chiamato "acquisizione dei dati".

Figura 1. Flusso del percorso generale nella cromatografia liquida.

Generalmente, la cromatografia liquida utilizza la forza di gravità per far passare la fase mobile attraverso la fase stazionaria. Tuttavia, quando viene utilizzata una pressione operativa significativamente più elevata (50-350 bar) per spostare la fase mobile attraverso il sistema, la tecnica è chiamata cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC).