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Movimento dei pianeti (Leggi di Keplero)

Le leggi di Keplero descrivono il moto dei pianeti intorno al sole e furono pubblicate tra il 1609 e il 1619 da Giovanni Keplero.


  • Prima legge di Keplero

Ogni pianeta si muove lungo un'ellisse, con il sole situato in un centro dell'ellisse. Per essere più precisi: sole e pianeti orbitano intorno al loro baricentro.


  • Seconda legge di Keplero

Una linea immaginaria che unisce qualsiasi pianeta al sole spazza aree uguali in tempi uguali. Questa legge è illustrata nella figura 1. Il tempo che impiega un pianeta a spostarsi dalla posizione 1 alla 2, spazzando l'area 'A' è esattamente il tempo impiegato per spostarsi dalla posizione 3 alla 4, spazzando l'area 'B', queste aree sono uguali, A=B. Come si può dimostrare, questa legge è una conseguenza della conservazione del momento angolare.


  • Terza legge di Keplero

Il quadrato del periodo di qualsiasi pianeta è proporzionale al cubo del semiasse maggiore dell'orbita, i.e. T2 ~ a3 il che significa che la lettera maiuscola "T" al quadrato è proporzionale alla lettera minuscola "a" al cubo, con 'T' che denota il periodo e 'a' il semiasse maggiore dell'orbita (vedi Figura 1). Per il caso speciale di un'orbita circolare(a=r) dove 'a' è uguale a 'r' questo può essere dimostrato equiparando la forza gravitazionale alla forza centripeta e sostituendo la velocità orbitale, vista nella figura 1, sotto l'illustrazione.

Illustrazione delle leggi di Keplero. L'ellisse blu con una piccola sfera blu sul bordo, e una sfera gialla più grande posta a destra del centro dell'ellisse rappresenta il moto di un pianeta intorno al sole. La posizione iniziale di un pianeta blu è segnata dal numero 1, la sua seconda posizione, un po' al di sopra della prima, è segnata dal numero due, e la distanza percorsa dal pianeta dal punto 1 al punto 2 è rappresentata dalla piccola lettera t. Il sole e i due punti di posizione creano una zona grigia in mezzo, rappresentata dalla lettera A maiuscola. Allo stesso modo, ma dall'altra parte dell'ellisse, le due posizioni successive del pianeta sono rappresentate dai numeri 3 e 4, con una distanza percorsa dal pianeta espressa dalla lettera minuscola t. L'area grigia tra il sole e le posizioni 3 e 4 è segnata dalla lettera maiuscola B. Il sole è posto più vicino alle prime due posizioni che alle posizioni 3 e 4, quindi le aree A e B hanno forme diverse. Sotto l'illustrazione, una derivazione per l'equazione del periodo dell'oggetto orbitante afferma che il periodo al quadrato è uguale a quattro volte pi greco al quadrato, diviso per la forza gravitazionale per la massa dell'oggetto grande, per il raggio dell'orbita.

Figura 1: Illustrazione della prima e della seconda legge. Si noti che tutti i pianeti, tranne Mercurio, hanno orbite quasi circolari e che l'illustrazione data è molto esagerata.