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Analisi dei microsatelliti (STR)

Uno dei modi più comuni per ottenere un profilo del DNA consiste nell'eseguire un'analisi dei microsatelliti (STR), ovvero sequenze ripetute di DNA costituite da unità di ripetizione molto corte. Ecco la procedura da seguire:

1) Estrarre e purificare il DNA da un campione.

2) Utilizzare la tecnica PCR per amplificare i microsatelliti. Una serie di primer, posizionati sulle regioni fiancheggianti di una sequenza variabile, amplificherà frammenti di lunghezze diverse a seconda del numero di ripetizioni (vedi immagine sotto). Esiste la possibilità che due individui condividano lo stesso numero di ripetizioni in un determinato sito. Se utilizzassimo un solo set di primer (amplificando esclusivamente una regione ripetuta), il rischio che un individuo abbia lo stesso numero di ripetizioni di un altro sarebbe troppo elevato. Pertanto, durante la profilazione del DNA, viene esaminato un minimo di 13 sequenze di ripetizione.

3) Utilizzare l'elettroforesi su gel per analizzare la lunghezza delle sequenze di ripetizioni e ottenere così il profilo del DNA.

Potenziali microsatelliti e lunghezze dei frammenti delle regioni target. Nell'immagine sono mostrati filamenti di DNA con un numero variabile di unità ripetute. In ogni filamento è presente un primer all'inizio e alla fine dei microsatelliti; in questo modo, il frammento amplificato differisce per dimensioni a seconda del numero di volte in cui l'unità viene ripetuta. Nell'esempio si vedono 5 diverse lunghezze di frammenti che corrispondono a un numero diverso di unità ripetute, da 7 a 11. Le unità ripetute possono essere costituite da una quantità diversa di nucleotidi. Ad esempio, un'unità di ripetizione di 2 nucleotidi potrebbe essere formata da C.A. ripetute consecutivamente. Il numero di unità ripetute influenza le dimensioni del frammento e può variare da un individuo all'altro. Le unità ripetute possono anche essere costituite da 3, 4 o persino 5 nucleotidi.